domenica 6 settembre 2020

SINDACO CARLO ESPOSITO, PER L’OSPEDALE “APICELLA” PUNTIAMO SULLA SPECIALIZZAZIONE

arch. Carlo Esposito, Sindaco di Pollena Trocchia

POLLENA TROCCHIA – A giugno 2018 l’arch. Carlo Esposito è stato eletto Sindaco della cittadina vesuviana e con l’intervista che segue si è cercato di mettere a fuoco alcuni problemi che, purtroppo, si trascinano da decenni per cercare una soluzione e migliorare la qualità della vita dei pollenatrocchiesi. 
Sindaco Carlo Esposito, a Pollena Trocchia ci sono tre persone – Francesco Pinto, Simona Pesce e Titti Celentano – che si sono candidate per il rinnovo del Consiglio regionale. In merito al futuro del presidio ospedaliero “Raffaele Apicella” lei, come Sindaco, quale sostegno si aspetta dai futuri eletti in Consiglio regionale?
Innanzitutto, ritengo giusto precisare che ai tre della prima ora se ne è aggiunto un quarto nella persona di Armando Lanza, anch’egli candidato al Consiglio regionale della Campania.
Il presidio ospedaliero “Raffaele Apicella” ha conosciuto momenti di grande efficienza, ma erano tempi diversi con un sistema sanitario diverso e, principalmente, con una medicina diversa. Per cui non credo sia ipotizzabile che l’ospedale Apicella torni ad essere un nosocomio multi-specialistico così com’era dieci o quindici anni fa. La forte specializzazione della medicina moderna non consente generalizzazioni. 
Cosa fare allora?
L’ideale sarebbe quello di individuare due branche specifiche attorno alle quali attrezzare il nosocomio, puntando all’alta specializzazione ed evitando in tal modo sovrapposizioni e, perché no, anche la “concorrenza” con le altre strutture ospedaliere. 
Ad esempio?
Si potrebbe ad esempio puntare sulla senologia, che già oggi vanta risultati di tutto rispetto, ma anche attivare una unità di riabilitazione e, non ultimo, si potrebbe organizzare una unità di radioterapia oncologica acquistando un acceleratore lineare. La parte non ultimata potrebbe, infine, essere finalmente completata e destinata, ad esempio, ad hospice. Diverse potrebbero essere le possibilità, importante che siano coerenti col piano sanitario della Regione e della ASL in particolare. Questo mi aspetto dai futuri eletti al Consiglio regionale, non demagogia o promesse vaghe, concretezza e coerenza di scelte con quelle che sono le potenzialità e le possibilità di rifunzionalizzazione dell’ospedale Apicella.

Sindaco Esposito, parliamo ora della sicurezza dei cittadini. Attualmente quanti agenti sono in forza al Comando di Polizia locale e in che modo si riesce a fronteggiare il controllo del territorio comunale?
Attualmente il comando di polizia locale si compone di tre unità, compreso il comandante. Sono già state avviate e concluse le procedure di mobilità per l’assunzione di un altro agente che prenderà servizio a fine mese di settembre, contiamo inoltre, per novembre-dicembre, di concludere l’assunzione di un altro agente attingendo alle graduatorie valide di altri Comuni della provincia di Napoli al fine di limitare al massimo i tempi. Purtroppo, non è semplice fronteggiare le varie problematiche che investono il territorio comunale, anche in ragione del fatto che le incombenze, anche di carattere amministrativo cui le forze di polizia locale sono chiamate ad adempiere, è notevole. La collaborazione con le altre forze dell’ordine – come Carabinieri, Carabinieri ambientali e Polizia di Stato – è notevole e questo in parte sopperisce alla scarsità di personale. 
Sono tanti i cittadini che – attraverso i social – denunciano la presenza di fumi nocivi nell’aria soprattutto di notte. Si riesce a capire qualcosa su questa penosa situazione? E in che modo si può intervenire?
Già un anno fa istituimmo un tavolo di lavoro, col vicino Comune di Sant’Anastasia, al quale parteciparono anche i Carabinieri ambientali e le forze di Polizia locale. Diversi sono stati i pattugliamenti notturni da parte delle forze dell’ordine. Purtroppo, i risultati sono stati scarni, non si è riuscito, almeno finora, da arginare il problema venendone al capo. Anche perché non si è riuscito ad individuare un luogo, per quanto vasto, di origine dei fumi. Si sta comunque continuando ad indagare e a monitorare il territorio.
Quali collaborazioni si possono ipotizzare con i Comuni limitrofi in modo da fronteggiare la mancanza di personale municipale?
La vicinanza territoriale e la stretta connessione della conurbazione degli abitati dei comuni della cinta metropolitana di Napoli, quali Pollena Trocchia, Cercola e Massa di Somma, ma anche San Sebastiano al Vesuvio e Sant’Anastasia, sono tali che essi siano accomunati da diverse problematiche che spaziano dalla condivisione di arterie stradali alla gestione della circolazione stradale al fenomeno del randagismo per finire all’abbandono dei rifiuti. Oltre a ciò le strutture amministrative dei diversi Comuni sono tutte sotto organico, ragion per cui risulta sempre più complesso e lento dare le adeguate risposte alla cittadinanza. 
Diverse comunque sono state le collaborazioni avviate con altri Comuni contermini, il più delle volte finalizzate alla partecipazione a bandi per l’assegnazione di finanziamenti statali e regionali. In tali condizioni l’ideale è sempre quello di attuare protocolli di collaborazione attraverso i quali regolamentare l’esercizio di alcune funzioni come, ad esempio, potrebbero essere quelle demandate alla Polizia locale. 
E’ stato già fatto qualche approccio in tal senso?
Sì, è stato intrapreso col vicino comune di Massa di Somma, ma è stato giusto un approccio il cui seguito non è immediato: molto spesso bisogna superare le reciproche diffidenze, ma anche i personalismi che sono frutto, il più delle volte, di una mentalità retrograda, non al passo coi tempi e con la realtà che oggi si vive sui comuni.
Sindaco Esposito, parliamo ora di una situazione molto dolorosa: alcuni anni fa, una ragazza ha perso la vita durante un temporale e con l’allagamento di via Apicella… C’è il rischio che tragedie del genere possano ripetersi?
La morte di quella ragazza fu una tragedia immane. Una serie di concause generarono l’irreparabile tragedia ma, soprattutto, l’eccezionale evento meteorologico, senza eguali nella memoria dei pollenatrocchiesi, per altro non previsto dal servizio meteorologico e dal bollettino previsionale diramato dalla Giunta regionale della Campania, che trasformò via Apicella in un fiume in piena ed a cui si aggiunse l’incauta discesa dall’auto da parte della ragazza e dell’amica che era con lei, la quale per fortuna rimase illesa. Oggi la prevedibilità degli eventi meteorologici è di gran lunga più precisa e la Regione Campania ha istituito un sistema di allerta meteo gestito dalla Protezione civile regionale, per cui ci si organizza per tempo e la stessa popolazione è avvisata degli eventi. Ovviamente quanto successo qualche settimana fa in Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige o anche nella città di Palermo poco più di un mese fa, ci deve essere da monito circa la imprevedibilità dell’intensità con la quale gli eventi meteorologici si possono manifestare, e ci spinge ad avere massima attenzione sulle condizioni delle infrastrutture pubbliche, cioè strade, fogne, caditoie, in modo da limitare, nei limiti del possibile, conseguenze dannose.
In questo momento quali sono i punti critici della viabilità comunale e che potrebbero essere teatro di tragedie?
Allo stato attuale non si ravvisano punti particolari della viabilità comunale che potrebbero essere fonte di tragedie. La conformazione del territorio e la struttura della rete fognaria e degli alvei è tale per cui è da escludersi che possano verificarsi simili tragedie. Poi, rimane sempre l’imponderabile, come dicevo prima e l’agire umano, non sempre logico e conseguenziale delle condizioni che si generano al suo intorno.

Come ultima domanda le chiedo: quale futuro si prospetta per gli impianti sportivi di via Esperanto?
Gli impianti sportivi di via Esperanto sono ubicati su di un’area che solo di recente è stata acquisita al patrimonio del Comune, dopo una lunga vicenda giudiziaria avviata dagli ex proprietari, in quanto all’occupazione dell’area non seguì l’esproprio, anche se l’impianto sportivo fu regolarmente realizzato, e quindi pretesero, ed ottenuto, un risarcimento economico per l’ingiusta occupazione. L’area oggetto di acquisizione comprende l’attuale parte occupata dagli impianti sportivi e quella adiacente utilizzata settimanalmente dal mercatino. Su questo unicum territoriale l’Ufficio tecnico sta elaborando, ma siamo alle fasi finali di computazione dei costi, un progetto di riqualificazione e potenziamento dell’intero complesso, che prevede un ampliamento dell’offerta in termini di servizi, sia di natura strettamente sportiva, sia di intrattenimento tout cour. In altri termini, l’idea è quella di creare un attrattore, un punto di riferimento del territorio, capace di organizzare eventi non solo a carattere sportivo. 
(a cura di Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano (Cercola 1966), autore di diversi libri.



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