mercoledì 16 settembre 2020

Pollena Trocchia, Diamo voce ai cittadini

POLLENA TROCCHIA – “Sono nata a Pollena Trocchia e in questo comune ho trascorso gli anni della mia infanzia; in seguito mi sono trasferita in un paese vicino, ma negli anni Ottanta sono tornata a viverci stabilmente”, a parlare è Francesca (nome di fantasia), una persona che conosco bene e che ho avuto spesso modo di confrontarmi quando negli anni Novanta seguivo la politica locale come corrispondente di alcuni quotidiani, “La città” e “Il giornale di Napoli”, e settimanali, “Enne” e “Metropolis”. La presente intervista nasce da una fruttuosa conversazione telefonica con “Francesca” che, in verità, avrebbe voluto dichiararsi col proprio nome e cognome, ma ho preferito – conoscendo il suo spirito battagliero – relegarla nell’anonimato. Con “Francesca” si affrontano diverse problematiche locali viste da una semplice cittadina che conosce molto bene la realtà locale, e le sue risposte devono – a mio avviso – essere recepite come un contributo utile ad affrontare i problemi quotidiani della cittadinanza e cercare di migliorare la qualità della vita della nostra Pollena Trocchia. 

Francesca, secondo te, per quanto riguarda la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, quali sono i punti critici del territorio comunale?

Dal mio osservatorio vedo che riguardo alla sicurezza e all’incolumità dei cittadini molte persone, anche alcuni adolescenti, sono state rapinate e sono tanti i furti nelle abitazioni…

Quali sono le zone più colpite?

Le rapine si registrano in particolare nei pressi della stazione della Circumvesuviana, mentre i furti nella zona del rione Micillo. Inoltre, alcune zone del paese, come piazza Amodio, sono diventate il luogo di ritrovo di adolescenti che non dimostrano alcun rispetto per le persone e per le cose…

In che senso?

Compiono atti di vandalismo e recano un grande disturbo ai residenti soprattutto nelle ore notturne. Quello che emerge è, pertanto, una totale mancanza di civiltà.

Non c’è il rispetto per le regole…

Il rispetto delle regole è completamente assente.  

Ci sono episodi particolari che puoi raccontarmi?

Assistere ad atti di inciviltà a Pollena Trocchia, soprattutto nelle zone di maggiore affluenza ai servizi pubblici, è ormai all’ordine del giorno. Si rileva costantemente una mancanza di rispetto per l’ambiente e per gli spazi pubblici e privati. Ripetuti danni a beni pubblici, come alle panchine e alla segnaletica stradale, il non utilizzo degli appositi cestini con conseguente presenza di rifiuti, e ciò nonostante l’ottimo lavoro svolto quotidianamente dagli operatori ecologici, la mancata raccolta da parte dei padroni degli escrementi dei loro animali domestici, sono solo alcuni esempi di inciviltà in questo comune. Piazza Amodio, è ormai noto, è diventata un campo di calcio che mina spesso l’incolumità dei passanti. 

Ogni tanto a Pollena Trocchia si parla di sollecitare le istituzioni preposte ad aprire una caserma dei Carabinieri…

Dal mio punto di vista, vedo che la debole presenza delle forze dell’ordine a Pollena Trocchia, sia vigili urbani che carabinieri, e in modo particolare proprio l’assenza di una caserma sul territorio, è molto sentita e probabilmente è una delle ragioni per le quali molti cittadini si sentono liberi di comportarsi senza controllo e senza regole.

Nella zona in cui abiti percepisci il cattivo odore di plastica bruciata che molti cittadini affermano di sentire soprattutto di notte? Che “voci” ci sono su queste combustioni?

Sebbene in molti affermino di percepire cattivo odore di plastica bruciata, personalmente non ne rilevo la presenza da molto tempo. Ciò che invece avverto in modo persistente è il cattivo odore dovuto probabilmente alla rete fognaria ed eventuali scarichi abusivi nell’alveo che scende dal Carcavone. 

Da diversi anni c’è un acceso dibattito sulla questione dell’ospedale “Raffaele Apicella” e sono tanti i cittadini che sollecitano almeno la riapertura del Pronto soccorso…

Penso che per Pollena e per i paesi limitrofi la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale Apicella, realtà presente sul territorio almeno dagli anni Cinquanta, sia stata una grande perdita e, chiaramente, una riapertura sarebbe opportuna. 

Al rione Micillo come si presenta – vista con gli occhi di una semplice cittadina - l’ex convento delle monache Carmelitane?

L’ex convento sito in via Kennedy è risultato un altro spreco di denaro pubblico. Acquistato negli anni Novanta da privati e successivamente dall’ASL per farne un organo continuativo dell’ospedale Apicella, è ad oggi soltanto un rudere, di vaste dimensioni, abbandonato, circondato da un giardino tanto ampio quanto incolto. Mi auguro che venga recuperato quanto prima e messo a disposizione della collettività: in questo grande edificio ho sempre sognato la realizzazione di una struttura adibita all’accoglienza dei cittadini. Farne una villa comunale che possa includere servizi vari, come una biblioteca e delle strutture sportive, così da realizzare un luogo di aggregazione per tutte le fasce di età, ma se nessuno si attiverà mai per realizzarne un progetto valido, resterà, purtroppo, solo una mera utopia! 

(a cura di Carlo Silvano)

Le foto sono recenti e riguardano la zona di piazza Amodio.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.