giovedì 23 giugno 2011

Una banca per promuovere lo sviluppo

Pollena Trocchia - In questi giorni, mentre davo un'occhiata ai soliti giornali, che riportavano i soliti discorsi del solito Umberto Bossi che da ventisette anni va in pellegrinaggio a Pontida (ha già ricevuto la grazia di sistemare il figlio Renzo in Regione Lombardia con uno stipendio di circa diecimila euro mensili), pensavo alla mia Pollena Trocchia che ancora non riesce a decollare sotto il profilo socio-economico. Da sempre sono convinto che per arginare il fenomeno Lega nord, e i suoi propositi secessionisti, bisogna agire al Sud. Il Meridione deve liberarsi, e lo può fare, della criminalità organizzata che blocca le attività economiche.

Di tanto in tanto, poi, mi capita di leggere il solito articolo sulle albicocche e sulla possibilità di fare di Pollena un polo turistico. Sono cose belle, ma non saranno queste a fare grande la nostra comunità. Ho amici trevigiani che vengono in vacanza a Napoli e tutti, giustamente, mi dicono che in dieci-quindici giorni (è quanto oggi può permettersi il turista medio) non si possono visitare le meraviglie della città e del golfo di Napoli. Chi va a Napoli ha l'obbligo di visitare il museo archeologico, la reggia di Capodimonte, palazzo Reale, la certosa di San Martino e il castello di Sant'Elmo, castello dell'Ovo, maschio Angioino, Posillipo, e poi ci sono le isole del golfo, gli scavi archeologici a Pompei e ad Ercolano, e tanto altro ancora. In tutto questo, come pensare di portare, anche solo per qualche ora, un turista a Pollena Trocchia?

Le albicocche, poi, perché definirle l'oro di Pollena se ai contadini vengono pagate pochi centesimi, tanto che non vale la pena raccoglierle?

Qui nel Veneto a fare da spina dorsale dell'economia locale sono i crediti cooperativi: piccole banche radicate sul territorio che rastrellano i risparmi dei soci e li investono sostenendo le aziende locali e le famiglie. Nel Veneto i crediti cooperativi sono stati avviati nelle parrocchie, e oggi ci sono piccole banche che, pur contando poche centinaia di soci, lavorano molto bene.

Al Sud abbiamo invece una situazione finanziaria spaventosa: le banche prendono i soldi dei risparmiatori e li portano al Nord. Per chi vive al Sud, infatti, è difficile (anche per chi ha tutte le garanzie di questo mondo) ottenere credito per la propria impresa o per l'acquisto della casa. Al Nord, invece, i prestiti superano i depositi!

A Pollena Trocchia, allora, invece di correre dietro ad albicocche e a stare ore e ore ad ammirare la bella lapide di Donizetti sperando che qualche giapponese ci venga a visitare, pensiamo a creare le condizioni affinché si apra uno sportello di banca Etica oppure di mettere su una piccola banca, sul modello di quelle venete. Un credito cooperativo che abbracci un bacino come può essere, ad esempio, quello dei comuni di Pollena Trocchia, Massa di Somma, Cercola e Volla, e inserendo nello Statuto un articolo che obblighi questa banca a prestare soldi solo ed esclusivamente alle ditte e alle famiglie di questi quattro comuni. Piccoli e medi prestiti per non esporsi troppo alle sofferenze. Anche nei Paesi del Terzo mondo il microcredito funziona e fa nascere tante piccole realtà economiche. Gli imprenditori vesuviani sono capaci e non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi veneti, ma hanno bisogno di quella liquidità e di quel sostegno finanziario che solo una banca può garantire.

Con una piccola banca locale che faccia da motore finanziario, le varie zone industriali – come quella di Pollena che attualmente è solo un campo incolto –, possono davvero diventare delle aree dove si offre lavoro e si produce ricchezza: ed è così che il fenomeno Lega nord va affrontato e sconfitto.