lunedì 7 settembre 2020

Le masserie, roccaforti della civiltà contadina

Pollena Trocchia - Negli anni Novanta ebbi modo di consultare i libri dell’archivio parrocchiale della chiesa di San Giacomo Apostolo il Maggiore di Pollena e, soprattutto dai Libri di battesimo, ebbi modo di ricavare i nomi di alcune contrade, come Stucchio e Caravita, e di tante masserie come Filichito (attualmente nel comune di Volla), Contepiatto (o Contepiatti), Miranda, Attingente, Monte Oliveto Grande e Monte Oliveto Piccolo, Scoppettuolo, Girace, Duca della Regina alli Santi e Sferruccio. Dai Libri dei defunti ebbi modo, invece, di scoprire i nomi di masserie come quella di San Tommaso e del Forno Nuovo, mentre da altre fonti i nomi delle masserie Puzzillo, Iorio, Crescuolo e D’Amico.
In generale, le masserie si presentavano come edifici dotati di locali adibiti ad ospitare le famiglie dei contadini, di un forno per la cottura del pane, una o più cisterne da cui attingere acqua potabile, stalle, cantine e depositi vari. Fulcro della vita di queste comunità rurali era il cortile, situato al centro dell’edificio e sui cui si affacciavano le finestre delle case dei contadini. Nelle masserie, circondate dai campi, si poteva trovare una cappella o almeno un’edicola votiva. 
Anche nell’area vesuviana le masserie hanno svolto – fino a pochi decenni fa – il ruolo di roccaforti della civiltà contadina, con uno stile di vita legato al trascorrere delle stagioni, con la trasmissione delle conoscenze e delle tecniche agresti, con una religiosità semplice e profonda, una cucina basata ad utilizzare tutte le risorse della terra e ad evitare lo spreco del cibo e, non ultimo, un enorme bagaglio culturale e sapienziale che si esprimeva soprattutto attraverso aneddoti e proverbi.
Oggi è importante continuare a recuperare le antiche masserie non solo perché rappresentano un esempio architettonico sviluppatosi sulla ricerca dell’essenziale, ma anche perché in questo nostro tempo abbiamo bisogno di fare nostri certi valori che possono aiutarci a migliorare come persone, e a trovare in noi quella serenità che spesso i nostri avi avevano quando dovevano affrontare i tempi bui della loro esistenza.

(a cura di Carlo Silvano)


"La bambina della masseria Rutiglia" è un romanzo breve ambientato tra i comuni vesuviani di Pollena Trocchia e Cercola durante la Seconda guerra mondiale.
Per ulteriori informazioni cliccare su: La bambina della masseria Rutiglia



"Una ragazza da amare", romanzo breve ambientato in un liceo classico a Napoli negli anni Ottanta.
Per ulteriori informazioni cliccare su: Una ragazza da amare



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