mercoledì 5 agosto 2020

SIMONA PESCE, IN POLITICA PER CREARE FAMIGLIA, SVILUPPO E FUTURO

POLLENA TROCCHIA – “Sono cresciuta a Pollena Trocchia in una famiglia umile, mia madre ex-commerciante e mio padre artigiano. Loro mi hanno improntato profondi valori e principi, quali la lealtà, l’onestà, la giustizia, il rispetto, l’empatia e l’altruismo. Insegnamenti che mi hanno spinta a candidarmi alle prossime elezioni regionali e che saranno alla base della mia morale politica. I miei valori e principi li ho ritrovati nel Partito Socialista Italiano e nelle persone che mi accompagnano in questo percorso, motivo questo del mio schieramento”. A parlare con entusiasmo e sicurezza è Simona Pesce (PSI) che insieme ad altre due persone di Pollena Trocchia partecipa alle prossime elezioni regionali e che mi ha rilasciato l’intervista che segue.

(Simona Pesce candidata alle prossime elezioni regionali 
col Partito Socialista Italiano)

Simona, puoi raccontarci qualcosa di te?
Sono nata il 13 ottobre del 1990 a Massa di Somma, ma sono cresciuta a Pollena Trocchia, paese dove attualmente vivo con la mia famiglia, ovvero mia madre, Mariacira Angrisani, ex-commerciante locale, mio padre, Riccardo Pesce, artigiano ramaio di Sant’Anastasia e mio fratello Lorenzo. Sono amante dello sport e dopo aver conseguito il diploma superiore al Liceo socio-psico-pedagogico, ho deciso di intraprendere il percorso formativo di studi in massoterapia e posturologia. 

Sei impegnata nell’ambito delle attività motorie…
Sì, ma mi interesso anche al mondo dell’alimentazione, tanto che ho intrapreso il percorso formativo di studi universitario in Tecnologie Alimentari e Nutrizione Umana. Insomma, tante passioni, tanti interessi, ma che di base hanno un unico denominatore: essere d’aiuto per chi ne ha bisogno. Da qui, il mio impegno politico. 

Simona, a che età ti sei avvicinata alla politica?
Questa, a 29 anni, è la mia prima esperienza politica in maniera diretta. Sono sempre stata appassionata di politica ed ho sempre seguito le dinamiche sociali del mio territorio, ma non mi sono mai esposta esplicitamente. So che ho ancora tanto da imparare, ma credo che ogni cosa ha il suo tempo: prima dovevo crescere e maturare, sia personalmente che ideologicamente; ora, con consapevolezza e determinazione, sono pronta per impegnarmi.

Come candidata alle regionali ti rivolgi a tutto l’elettorato, a tutte le fasce sociali, ma i giovani – che troppo spesso sono costretti ad emigrare in cerca di lavoro – perché dovrebbero riporre la propria fiducia in te? Mi dai almeno tre buoni motivi per avere il loro voto?
Il primo motivo è perché anch’io sono giovane ed, in quanto tale, ho l’entusiasmo e la grinta di dare il mio concreto contributo. Il secondo motivo, invece, è perché io stessa vivo in prima persona quelle che sono le problematiche lavorative-socio-economiche che ci accomunano. Di conseguenza, il terzo motivo, è perché io voglio essere portavoce delle problematiche stesse che attanagliano da decenni il nostro tessuto sociale e che si sono aggravate ulteriormente a seguito della “chiusura”, nota anche come “lockdown”, che ha coinvolto, non solo il nostro Paese, ma il mondo intero.

Come primo problema voglio sottoporti il dramma degli incendi dolosi che, soprattutto nel parco nazionale del Vesuvio, distruggono troppo spesso il nostro patrimonio boschivo. Quali sono le tue idee e proposte per fronteggiare questa situazione?
Gli incendi dolosi rappresentano un grave problema sia in termini di patrimonio boschivo sia in termini di inquinamento atmosferico. Al fine di salvaguardare la ricchezza ambientale costituita dal Parco Nazionale del Vesuvio, sono dell’idea di incrementare il già presente sistema di 
videosorveglianza (videocamere, droni, ecc.) atto a monitorare specialmente quelle aree più interne del Parco che, ad oggi, sono difficili da raggiungere con i mezzi tradizionali. Inoltre, credo che bisogna incentivare le collaborazioni tra l’Ente Parco e le realtà associative presenti nei Comuni 
facenti parte del Parco stesso, soprattutto con quelle le cui finalità sono caratterizzate da sensibilità ambientalista. In aggiunta, credo che bisogna dare più spazio e incentivi nell’ambito scolastico, a partire dalle classi primarie e secondarie, a progetti con finalità di educazione ambientale, alla cura e salvaguardia del proprio territorio.

Il territorio campano è stato spesso sfregiato con manufatti abusive e al Parco Europa di Pollena Trocchia abbiamo, oramai da diversi decenni, quello che è stato battezzato l’eco-mostro. Se tu dovessi essere eletta in Consiglio regionale quali azioni pensi di poter intraprendere su questo problema?
Purtroppo, l’abusivismo è uno dei problemi che affligge da diverso tempo la nostra realtà. In merito “all’eco-mostro” del Parco Europa, non credo sia opportuno recuperare lo stabile, piuttosto sono del parere di restituire quell’area ad un decoro urbano per migliorare la vivibilità dell’intera area, 
aumentando servizi, spazi all’aperto, aree a verde, alla già elevata densità abitativa presente in quella parte del territorio comunale.

Sempre a Pollena Trocchia risulta abbandonato l’ex convento delle monache Carmelitane al rione Micillo, ora di proprietà dell’Asl. Che idee hai su questo edificio? Si può pensare, ad esempio, di ristrutturarlo e di offrirlo in gestione a qualche cooperativa sociale che si occupi di seguire i “padri separati” offrendo loro un alloggio in quanto risultano, spesso, tra i più poveri e senza un’abitazione?
Relativamente all’ex convento delle monache Carmelitane nel Rione Micillo sono favorevole all’idea di recuperare l’edificio e, viste le grandi dimensioni, le destinazioni potrebbero essere molteplici: è buona l’idea di assegnarlo a qualche cooperativa che si occupi di “padri separati”, ma penso anche 
che potrebbe essere destinato a consultorio familiare, a biblioteca comunale, a ludoteca internamente e a parco giochi esternamente, come rifugio per animali, sede Forum dei Giovani oppure una “Casa delle associazioni” affinché le realtà operanti sul territorio, viste le frastagliate ubicazioni delle proprie sedi, si possano confrontare e progettare insieme per una rinascita sociale e culturale della nostra cittadina.

Hai un progetto sul futuro dell’ospedale “Apicella”?
Nell’ambito della sanità, l’uscita della Regione Campania dal commissariamento è stato il primo importante obiettivo raggiunto grazie all’impegno ed al lavoro svolto dal Governatore Vincenzo De Luca. Il prossimo obiettivo, invece, già posto in essere eccellentemente dal Governatore stesso durante l’emergenza Covid, è quello di riorganizzare una rete ospedaliera e sanitaria ottimale ed efficiente, dove credo che il presidio ospedaliero “Raffaele Apicella” di Pollena Trocchia deve farne parte, in 
quanto punto di forza e di riferimento per l’intera comunità vesuviana.

Simona, tu sei iscritta al Partito socialista italiano che ha avuto tra i propri iscritti la nota senatrice Lina Merlin, la quale è nota per aver combattuto con tutte le proprie forze per la chiusura dei bordelli, cioè di quelli che venivano indicati come i luoghi infernali dalle donne ridotte praticamente in schiavitù e costrette a prostituirsi. Oggi, di tanto in tanto, c’è qualche politico che vorrebbe riaprire i bordelli anche per garantire allo Stato delle entrate. Qual è la tua opinione? 
Oscar Wilde, diceva: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto”. A tal proposito, io ritengo che la condizione di partenza da rivalutare sia il ruolo della donna. L’emancipazione femminile ha portato la donna ad uscire fuori dalla famiglia, rimboccarsi le maniche e contribuire al progresso economico del Paese. Non è di certo riaprendo i bordelli che la donna garantisce allo Stato delle entrate! Piuttosto, la donna non è un corpo che va sfruttato, la donna è un’entità che va valorizzata, è una risorsa esclusiva per la società e la condizione per creare famiglia, creare sviluppo, creare futuro.
(a cura di Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano (Cercola 1966), autore di diversi volumi.

"La bambina della masseria Rutiglia" romanzo breve ambientato durante la Seconda guerra mondiale tra i comuni di Cercola e Pollena Trocchia. 
Per informazioni cliccare su LA BAMBINA DELLA masseria Rutiglia 

"Una ragazza da amare", breve romanzo ambientato in un liceo classico di Napoli negli anni Ottanta.
Per informazioni cliccare su UNA RAGAZZA DA AMARE

Per ulteriori informazioni cliccare su Libri di Carlo Silvano




martedì 4 agosto 2020

ALESSANDRO GARGIULO, LE RIVALITA’ TRA LE COMUNITA’ LOCALI FRENANO LA NOSTRA CRESCITA

POLLENA TROCCHIA – Un problema di difficile soluzione che assilla tanti comuni vesuviani è la mancanza di personale nei vari uffici municipali: a Pollena Trocchia, ad esempio, la Polizia locale è sotto-organico e ciò causa notevoli disservizi a discapito della cittadinanza. Un altro ufficio comunale che “fatica” ad offrire un servizio efficiente proprio per mancanza di personale è l’Ufficio tecnico che segue l’edilizia pubblica e privata. Il problema della mancanza del personale si potrebbe risolvere, però, attraverso accordi tra i comuni limitrofi che potrebbero mettere insieme personale, strutture e risorse finanziarie per far fronte alle esigenze della collettività. Qui di seguito propongo un’intervista all’ing. Alessandro Gargiulo che offre delle sue analisi e proposte per far fronte alla mancanza del personale negli uffici tecnici dei Comuni di Pollena Trocchia, Massa di Somma e Cercola. Alessandro Gargiulio, 55 anni sposato, padre di tre figlie, è Ingegnere Civile Edile libero professionista. Dal 2003 al 2008 è stato Assessore alle Politiche Sociali al Comune di Pollena Trocchia come iscritto al Partito della Rifondazione Comunista, mentre dal 2008 al 2013, come iscritto al Partito Democratico, è stato Consigliere di opposizione sempre al Comune di Pollena Trocchia. Attualmente non ha la tessera di nessun partito politico e svolge a tempo pieno la professione di Ingegnere e di padre di famiglia. 

(Alessandro Gargiulo)

Ing. Alessandro Gargiulo, in base alle sue informazioni ci sono molte differenze tra i regolamenti edilizi dei Comuni di Pollena Trocchia, Massa di Somma e Cercola?
Non credo ci siano differenze sostanziali considerando che i tre Comuni hanno gli stessi vincoli paesaggistici e sono tutti inseriti nella cosiddetta “Zona Rossa” del Parco Nazionale del Vesuvio.

Secondo lei, le eventuali differenze si potrebbero emergere, si potrebbero comunque “livellare” per avere un unico regolamento edilizio?
Se ci fosse una volontà in tal senso tutto potrebbe essere superato. Ma c’è questa volontà? Credo proprio di no.

Quali sono – secondo lei – le criticità degli Uffici tecnici di Pollena Trocchia, Massa di Somma e Cercola?
Per il mio lavoro ho spesso rapporti con questi tre uffici e devo dire che ci sono persone fantastiche che ci lavorano. Ogni giorno in una situazione drammatica di sotto-organico, riescono a portare avanti una mole di lavoro impressionante. Alcuni di loro sono poi le “menti” storiche dell’ufficio e riescono a risolvere problemi complessi grazie al ricordo ed alla conoscenza dei fatti accaduti anche molti decenni fa. A Pollena Trocchia una di queste “menti storiche” è in pensione, ma quando viene chiamato si rende subito disponibile. Se non sono eroi questi? 

Come valuta e quali sono le sue considerazioni su un possibile accordo tra questi tre Comuni per mettere insieme un solo ufficio tecnico capace di soddisfare le esigenze del territorio?
Metter insieme le forze, allo stato attuale, non sarebbe risolutivo in quanto non eliminerebbe il problema fondamentale dell’organico esiguo di cui è composto ogni singolo ufficio tecnico. Nel Comune di Napoli, per esempio, fino a qualche tempo fa ogni municipalità aveva il proprio ufficio tecnico di riferimento. Successivamente è stato creato un unico ufficio tecnico comunale, ma questo non ha portato ad un miglioramento del servizio, anzi si sono allungati i tempi per l’ottenimento di un’autorizzazione e nell’ufficio di Piazza Dante il caos regna sovrano.

Secondo lei, nei tre comuni vesuviani ci potrebbero essere dei soggetti contrari all’istituzione di un solo ufficio tecnico intercomunale?
Non credo che ci siano soggetti contrari, credo solo che senza le opportune assunzioni per portare i comuni a migliorare gli organici in ogni settore, la fusione o il consorziare i servizi non sia la soluzione del problema.
Ricordo quando ricoprivo la carica di assessore ai Servizi Sociali del Comune di Pollena: i Comuni di Pollena Trocchia, Massa di Somma, Cercola, Volla, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana facevano parte dell’Ambito Napoli 10. C’era un unico Ufficio di Piano con un unico Coordinatore e l’idea era proprio quella di unire le forze. Spesso nascevano delle incongruenze dettate sostanzialmente dal fatto che i Comuni grandi, come Sant’Anastasia e Somma Vesuviana, avevano esigenze diverse dagli altri Comuni più piccoli. Tante volte queste problematiche erano superate dalla sensibilità di noi assessori nei coordinamenti, ma tante volte purtroppo no. Successivamente gli Ambiti territoriali per le politiche sociali si sono riformati e sono diventati più piccoli, ma nonostante ciò ho saputo che i problemi non mancano al punto tale che l’Ambito del nostro territorio pare sia stato commissariato.

Riguardo ad una ipotetica fusione in un solo ente comunale degli attuali comuni di Cercola, Pollena Trocchia e Massa di Somma si verrebbe ad istituire una città con oltre 36mila abitanti su un territorio di circa 15 chilometri quadrati. Quali potrebbero essere, a suo avviso, i pro e i contro di questa ipotetica fusione?
Al di là dei pro e dei contro non credo ci sia proprio la volontà da parte di nessuno. Se penso che, non tanti anni fa, Cercola e Massa di Somma si sono separati, che tra Pollena e Trocchia vi è una grande rivalità al punto tale che se si proponesse un referendum probabilmente vincerebbero i separatisti, non penso sia questo il momento storico per pensare ad un grande unico comune. Abbiamo identità troppo forti e troppo diverse per pensare di poter diventare un’unica comunità. Certamente, nell’ipotesi che si possa realizzare una fusione dei tre Comuni, dal punto di vista urbanistico si avrebbe a mio avviso il vantaggio di gestire in modo organico tre Enti che già di fatto coesistono in stretta contiguità, divisi in alcuni casi solo da un asse viario.

Ritornando al discorso degli uffici tecnici, e per chiudere quest’intervista, se si dovesse in futuro avere un solo Ufficio tecnico intercomunale, si potrebbe pensare anche alla nomina di un solo assessore all’edilizia e all’urbanistica presente in tutte e tre le Giunte municipali?
Sarebbe opportuno avere un unico coordinamento in modo da prendere decisioni che vadano in un’unica direzione, ma anche in questo caso sono convinto che sarebbe complicato a chi dei tre comuni affidare il comando.
(a cura di Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di diversi libri.
"La bambina della masseria Rutiglia", romanzo breve ambientato durante la Seconda guerra mondiale tra i comuni di Cercola e Pollena Trocchia.
Per informazioni cliccare su La bambina della masseria Rutiglia

"Una ragazza da amare", romanzo breve ambientato in un liceo classico di Napoli negli anni Ottanta.
Per informazioni cliccare su Una ragazza da amare 
 

 

sabato 1 agosto 2020

Una biblioteca intercomunale per Pollena Trocchia, Cercola e Massa di Somma?

Pollena Trocchia - Per i comuni vesuviani è sempre più difficile garantire dei servizi pubblici per mancanza di personale. Il Comando di Polizia municipale di Pollena Trocchia, ad esempio, ha a disposizione un esiguo numero di poliziotti che non possono garantire una costante e vigile presenza su tutto il territorio comunale che si estende per circa otto chilometri quadrati. Anche altri uffici municipali - come quello Tecnico ed edilizio - sono sotto-organico e devono far fronte ad un'ingente mole di lavoro. 
Da tempo, poi, risulta chiusa al pubblico anche la biblioteca civica presso il centro polivalente "Paolino Avella", che in passato era intitolata a don Lorenzo Milani, perché l'Amministrazione municipale non è nelle condizioni di poter assumere un bibliotecario. Eppure è di fondamentale importanza per la cittadinanza avere la possibilità di frequentare un luogo di studio, dove poter scegliere libri da portare a casa o per fermarsi ijn sede a leggere.
Personalmente, spero che possa nascere - tramite un accordo tra le amministrazioni municipali di Pollena Trocchia, Cercola e Massa di Somma - una "Biblioteca intercomunale" (con sede a Cercola), grazie al patrimonio libraio che i Comuni possiedono a vario titolo da affidare ad uno o due bibliotecari, i quali oltre a garantire l'apertura delle sede centrale per due o tre giorni alla settimana, possano negli altri giorni della settimana gestire, anche per poche ore, due o tre "posti di lettura" da individuare in strutture dei Comuni di Pollena Trocchia e Massa di Somma.