martedì 13 maggio 2014

Turismo, Vesuvio e dintorni

Rilanciare il turismo nell'area vesuviana non è semplice, eppure bisogna attivarsi in questa direzione per garantire una maggiore occupazione lavorativa e, soprattutto, la salvaguardia delle risorse naturali ed artistiche della zona. Sull'attività delle strutture alberghiere presenti nell'area vesuviana interviene, con questa breve intervista, il prof. Ciro Teodonno che da anni si occupa di ambiente e di promozione del Parco nazionale del Vesuvio e del monte Somma. Con le strutture alberghiere presenti nell'area vesuviana si potrebbe pensare ad invogliare i turisti interessati a restare in Campania per periodi medio-lunghi, così che abbiano la possibilità di visitare i siti archeologici, la città di Napoli con i suoi musei e a fare escursioni di un giorno in Costiera, nelle isole del golfo e nell'entroterra campano. 

Prof. Teodonno, attualmente nel Parco nazionale del Vesuvio quante e quali sono le strutture ricettive che possono accogliere i turisti desiderosi sia di trascorrere delle giornate passeggiando lungo i sentieri del parco che la città di Napoli?
Per quel che riguarda la ricettività vesuviana è questa abbastanza eterogenea per qualità e dislocazione, e spesso ricalca la situazione generale del contesto turistico vesuviano, quello che, in maniera unidirezionale, rivolge al Gran Cono tutta la sua attenzione. Buona parte degli hotel, per quel che mi è dato sapere, conservano una qualità di forniture e servizio nei limiti della decenza, rispettando le stelle di riferimento anche se, molte di queste strutture arrotondano e spesso sbarcano il lunario grazie all'uso delle stanze a mo' di albergo ad ore. In effetti, molto del turismo vesuviano è un turismo “mordi e fuggi”, proveniente dalle navi da crociera attraccate nel porto di Napoli o quello dei turisti ospiti in Costiera.
La triste realtà del turismo vesuviano esclude tutto ciò che non è Vesuvio e Gran Cono, e l'unica direttrice valida è quella della strada provinciale del Vesuvio che da Torre del Greco ed Ercolano sale al Vulcano. Lungo questo asse viario privilegiato si possono osservare i relitti di alcune attività di ristorazione e di accoglienza che non hanno retto il passo dei tempi e della grande alternativa turistica, o, forse, qualcuno non gliel'ha permesso. Su tutti spicca l'Eremo al Vesuvio la più antica delle strutture alberghiere vesuviane, ma in balia del vandalismo e del tempo. Comunque, tra gli hotel a quattro stelle, troviamo il complesso Quattro Venti di Ercolano, l'Hotel Augusto di Ottaviano, Il Castello a Terzigno e il Sakura/Mercure di Torre del Greco che, credo, sia ormai chiuso per le note vicende della "DEIULEMAR", gli armatori proprietari accusati di bancarotta fraudolenta. 

Ci sono anche alberghi a tre stelle?
Sì, come l'Albergo Santa Teresa a Torre del Greco, l'Eden Park Hotel Vesuvius a Ercolano, forse il più alto tra tutti gli hotel e di recente riaperto; c'è poi l'Holidays Hotel a Torre del Greco, l'Hotel Faraone a Cercola, forse il meno vesuviano di tutti per distanza dal Vulcano e il suo Parco Nazionale; abbiamo ancora l'Hotel Il Rosone a Trecase, La Giara a Boscotrecase, e l'ottimo Marad Hotel a Torre del Greco; infine Villa Signorini e Villa Aprile a Ercolano.

In zona operano anche ostelli e bed & breakfast?
Tra gli ostelli che segnalo c'è il Bel Vesuvio Inn a San Sebastiano, Casa Cerciello a Somma Vesuviana, Fiume di Pietra a Ercolano, che credo sia il più vicino al Cratere nella sua tipologia, Il Cavaliere a Massa di Somma, La Genet di Torre del Greco, La Murena a Ercolano, La Vigna a Pollena Trocchia, Villa Patrizia a Ercolano e l'Albergo del Pellegrino presso il santuario di Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia.

Un tempo - giusto per fare un po' di storia - era molto conosciuto l'Hotel Eremo...

E' una struttura che si trova a circa 600 metri sul livello del mare lungo la strada provinciale e fu costruito nel 1902 da John Mason Cook, armatore inglese e proprietario della Ferrovia del Vesuvio e della Funicolare al Gran Cono che compendiavano tutto il sistema d'accesso su rotaia al Cratere. L'Eremo sorge ancora oggi tra Colle Umberto e il Colle del Salvatore, là dove forse esisteva la dimora di un fantomatico eremita produttore di frittate, che vendeva ai turisti del Gran Tour e a poca distanza dalla chiesa del Salvatore, un ex voto degli appestati del 1656, e la sede storica dell'Osservatorio Vesuviano. La struttura era dotata di 32 camere e strutturato su due piani più un ampio solaio. Chiuse la sua quasi centenaria attività, negli anni '90, dopo eruzioni vulcaniche, guerre, abusi edilizi e le vicende opache della nostra storia. Il suo ultimo proprietario fu un certo commendator Mario Paudice. Le ultime notizie lo vorrebbero destinato a ostello per seminaristi, ma il tutto rimane ancora nel vago. La zona dell'Eremo è inoltre circondata da antenne radiotelevisive che rendono il luogo insalubre anche se un comitato locale si sta battendo per la bonifica di quel luogo e tutta la zona di Contrada Osservatorio dovrebbe rientrare in una serie di provvedimenti comunali e del Parco Nazionale che dovrebbero riqualificarne stato e funzione, ma questa è un'altra storia che non sappiamo se mai vedremo realizzare. Resta il rammarico della costatazione di un luogo storico e panoramico lasciato alle intemperie e al vandalismo. (a cura di carlo Silvano)