domenica 19 aprile 2009

La cappella di San Martino, extra villam


Pollena Trocchia. Una delle cappelle più antiche di Pollena doveva essere quella di San Martino sita molto probabilmente nei pressi dell'odierna località Carcavone, sul monte Somma, e scomparsa alla fine del XVIII secolo in seguito ad una terribile alluvione (quasi certamente quella del 1794).




Ancora oggi questa località vive in un profondo stato di degrado idrogeologico dovuto all'attività di due cave che per anni hanno estratto sabbia per uso edile. Le prime notizie che abbiamo della cappella di San Martino risalgono alla visita pastorale dell'arcivescovo di Napoli, il cardinale Carafa, del mese di agosto 1542: <<Et visitando capellam Sancti Martini, extra dictam villam, repertum fuit quod est rettor abbas Fabritius Campanilis, qui postea comparuit et produxit litteras provisionis sibi facte per b.m. Donatum, episcopum Hysclanum et vicarium Neapolitanum, per quem provisum fuit de dicta capellania vacante tunc per <...> Honorati Ricca. Constat per easdem litteras subscriptas manu condam notarii Constantini Ferrarii sub anno Domini 1527, die V° mensis aprilis>>.

Della cappella di San Martino parla anche lo storico locale Ambrogino Caracciolo riportando la testimonianza di alcuni contadini, i quali asserrivano che un tempo la cappella era un convento di frati. Il Caracciolo aggiunge che: <<...è ferma convinzione dei singoli contadini che ivi debb'esser nascosta una statua di S. Martino a cavallo tutta d'oro massiccio. Tale opinione però che si basa soltanto su una leggenda, credo non debba avere alcun fondamento>>.

Nel terzo libro dei matrimoni dell'Archivio Parrocchiale della chiesa di San Giacomo Apostolo di Pollena si accenna alla cappella di San Martino allo Stucchio. Tale cappella non deve essere in alcun modo confusa con quella del Carcavone dovendo trattarsi della cappella del Carmine retta dai padri Certosini; evidentemente era intitolata anche a San Martino dovendo avere come riferimento appunto la certosa sita nei pressi di Castel Sant'Elmo a Napoli. Molto probabilmente la cappella di San Martino al Carcavone fu fondata dai padri Certosini e non è da escludere una loro stabile presenza dando così fede alla testimonianza dei contadini citati dal Caracciolo. Se così fosse bisognerebbe concludere che il convento dei Certosini sul colle di san Martino a Napoli aveva in passato non poche proprietà nel territorio di Pollena. Tuttavia una eventuale presenza monastica a san Martino era certamente anteriore al 1700: nei primi anni del XVIII secolo infatti la cappella era curata dal sacerdote Francesco Di Leone, originario della Calabria (quasi sicuramente di Crotone) e residente nel casale di San Sebastiano al Vesuvio presso la casa della signora N. Felice Frezzi.

______________

Tratto dal volume "La comunità di Pollena dal 1760 al 1819 - Note di storia sociale e religiosa", di Carlo Silvano, stampa OGM 1998, pp. 120.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.