martedì 18 luglio 2023

Leggende del monte Somma, Il crociato della cappella della Vetrana

Pollena Trocchia - Un tempo, sulle verdeggianti pendici del monte Somma, si ergeva un antico eremo conosciuto come la Vetrana. Questo luogo sacro, incastonato tra i casali di Pollena e Massa di Somma, custodiva una misteriosa cappella dedicata alla Vergine Maria di Nazareth. Tuttavia, il destino avverso colpì la Vetrana durante la terribile eruzione del Vesuvio del 1794. 

Prima della catastrofe, l'eremo ospitava due religiosi, fra cui un certo fra Carlo Ilardo da Pollena. Ma la storia di questo luogo sacro risaliva a tempi ancora più lontani. Secondo una leggenda tramandata di generazione in generazione, la fondazione dell'eremo era attribuita a un cavaliere crociato di nome Amedeo di Ciamberì

Raccontavano che Amedeo, anziano e malato, fece ritorno dalla Prima Crociata e si fermò alle pendici del monte Somma davanti al golfo di Napoli. Dopo anni di battaglie e peregrinazioni, il cavaliere si trovava in una condizione di debolezza fisica e spirituale. Durante la sua avventura in Terra Santa, aveva fatto un voto solenne dinanzi alla grotta della Natività, promettendo di dedicare il resto della sua vita al servizio divino se fosse sopravvissuto e fosse tornato a casa. 

Fedele al suo giuramento, Amedeo, sbarcato a Napoli rimase incantato dalle sue bellezze naturali e decise di fondare un eremo in onore della Vergine Maria. Amedeo era originario dell’antica città di Leminicum, ora conosciuta come Ciamberì, nell'Alta Savoia, che lo aveva visto nascere e crescere. Ma ora era sulle pendici del monte Somma ed è qui che avrebbe dato vita al suo sogno. Quindi, con tutte le forze rimastegli, iniziò la costruzione dell'eremo della Vetrana. 

Per realizzare la sua missione divina, Amedeo decise di offrire alla Vergine Maria sia la sua preziosa spada che armatura, simboli delle sue passate imprese. In cambio del suo sacrificio personale, ottenne una croce sacra di inestimabile valore. Solennemente, pose questa croce sul piccolo campanile dell'eremo, illuminando la sua struttura con una speranza ardente. 

Gli anni trascorsero, e l'eremo della Vetrana divenne un luogo di preghiera e riflessione per i pellegrini che cercavano la pace e l’occasione per far fiorire la propria spiritualità. 

Arrivò però un giorno una triste notizia che si diffuse come un sussurro: il cavaliere Amedeo, colui che aveva fondato l'eremo, aveva terminato il suo cammino terreno. La comunità che si era formata intorno all'eremo pianse la perdita del nobile cavaliere e lo seppellì con onori accanto alla sua amata cappella

Tuttavia, il destino aveva in serbo un crudele destino per la Vetrana. Nel 1794, l'ira ardente del Vesuvio si scatenò con furia impietosa. Le colate di lava inarrestabili si riversarono sulle pendici, consumando tutto ciò che trovavano sul loro cammino. La cappella, l'eremo e la tomba di Amedeo furono sepolti per sempre sotto uno strato di roccia fusa. 

Oggi, i resti dell'eremo della Vetrana giacciono nascosti sotto la maestosità del monte Somma, un ricordo silenzioso di una storia sepolta nel passato. Tuttavia, tra gli abitanti locali, la leggenda del cavaliere Amedeo e del suo voto alla Vergine di Nazareth vivono ancora, come un'espressione di fede e perseveranza. E la croce, simbolo dell'ardente promessa del cavaliere, si dice che un giorno tornerà a brillare, anche se ora è ancora nascosta sotto le rocce, a ricordo di un tempo in cui un eroe sacrificò tutto per la sua fede.

 





 

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