domenica 21 aprile 2024

Franz Kafka e la sua capacità di abbracciare i propri limiti

 

Ancora oggi Franz Kafka (1883 - 1924) continua a esercitare un’influenza profonda e intrigante nel panorama culturale contemporaneo. Già presso la biblioteca civica "Don Lorenzo Milani" di Pollena Trocchia e alle scuole superiori ebbi modo di conoscere e apprezzare le opere di questo famoso scrittore boemo, intrise di un senso di alienazione e impotenza e che sollevano interrogativi fondamentali sulla condizione umana, sulla società e sulla giustizia. In particolare, la grandezza morale e poetica di Kafka emerge in modo distintivo nel suo rifiuto di protestare e nella sua accettazione serena delle limitazioni esistenziali. 

Il nucleo di una riflessione che ora presento in queste righe, prende spunto da una tesina che scrissi in quinta superiore, e si concentra sul concetto del “rifiuto di protestare” da parte di Kafka. Contrariamente alla tradizione letteraria che celebra la ribellione come un atto di coraggio e integrità, Kafka sceglie una strada diversa. Egli riconosce pienamente la sua impotenza di fronte a un mondo illogico e spesso oppressivo, e invece di combattere contro di esso, abbraccia la sua condizione di essere limitato. Questo atto di accettazione è intrinsecamente connesso alla sua visione esistenziale, in cui l’individuo è condannato a una lotta futile contro forze soverchianti e inspiegabili. 

In Kafka questa accettazione non significa passività o rassegnazione, ma piuttosto un’intima consapevolezza delle proprie limitazioni. Egli esplora le profondità dell’angoscia esistenziale e della frustrazione umana senza cercare una facile via d’uscita attraverso la ribellione. La sua opera diventa così un’esplorazione inestricabile della condizione umana, in cui l’individuo è costantemente minacciato dalla sua stessa impotenza e dalle forze oscure che governano il mondo. 

Un aspetto cruciale della visione di Kafka è il senso di colpa che permea molte delle sue opere. Questo senso di colpa non è tanto legato a un’azione specifica, quanto piuttosto alla consapevolezza di essere intrappolati in un sistema di regole e leggi inspiegabili e spesso ingiuste. In molti dei suoi romanzi, Kafka esplora i tentativi dei suoi personaggi di comprendere e affrontare questa oscura forma di giustizia, solo per essere costretti a confrontarsi con la loro impotenza di fronte ad essa. 

Questo senso di colpa e di illiceità aggiunge un ulteriore strato di complessità alla sua opera, evidenziando la sua profonda comprensione della natura umana e della sua condizione esistenziale. Kafka non offre risposte definitive o soluzioni facili, ma piuttosto ci invita a riflettere sulle domande più profonde riguardanti il nostro rapporto con il potere, la giustizia e la moralità. 

In conclusione, la grandezza morale e poetica di Franz Kafka risiede nella sua capacità di abbracciare le limitazioni umane senza perdere la sua integrità o la sua profondità emotiva. Attraverso la sua opera Franz Kafka ci invita a confrontarci con le nostre paure e le nostre incertezze, e a esplorare le profondità oscure della condizione umana con coraggio e umiltà. In un mondo dominato dalla ricerca del potere e della ribellione, Kafka ci ricorda l’importanza di accettare le nostre limitazioni e di trovare significato anche nella nostra impotenza.

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Nota: negli anni Ottanta la biblioteca civica di Pollena Trocchia era un punto di riferimento per tanti adolescenti e giovani desiderosi di leggere e formarsi culturalmente. Mi auguro che la Biblioteca civica venga adeguatamente valorizzata.

 

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