L’Eden visto con gli occhi
di
Maria di Nazaret (1)
Nel cuore del cristianesimo si trova una figura silenziosa, ma profondamente influente: è Maria di Nazaret, la Madre di Gesù. Attraverso i suoi occhi, siamo invitati a riscoprire la bellezza e la profondità della nostra fede, a valorizzare e a riconoscere anche la perdita del dono dell’Eden che Dio creò, così come descritto nel secondo capitolo della Genesi (2,8-15).
L’Eden: un dono perfetto
Nel racconto della Genesi, Dio pianta un giardino in Eden, un luogo di armonia e bellezza perfetta, dove l’uomo e la donna vivono in intima comunione con il Creatore. Questo paradiso terrestre è un dono ineguagliabile, simbolo della pienezza della vita e dell’amore divino. È un luogo dove ogni creatura trova il suo posto e ogni bisogno è soddisfatto, un microcosmo di pace e gioia.
La perdita dell’Eden
La storia del peccato originale, tuttavia, ci racconta di una caduta, una frattura nella relazione tra l’uomo e Dio. La disobbedienza di Adamo ed Eva, ovvero di tutto quello che allora era il genere umano, porta alla perdita di questo dono prezioso. La cacciata dall’Eden segna l’inizio di una storia di dolore, fatica e alienazione. È una ferita che portiamo nel profondo dell’anima, una nostalgia di quella pienezza perduta.
Maria di Nazaret: uno sguardo di speranza
Ma la Madre di Gesù come guarderebbe a questa perdita? Maria, la nuova Eva, con il suo “sì” al progetto di Dio, ha aperto la via alla redenzione. Il suo sguardo non è rivolto solo al passato, ma si proietta nel futuro con speranza e fede. Maria ci insegna a guardare la nostra condizione umana non con disperazione, ma con la fiducia che Dio non ha abbandonato la sua creazione.
Valorizzare il dono di Dio
Maria ci invita a valorizzare ogni dono di Dio nella nostra vita quotidiana, a riconoscere i segni della sua presenza amorevole anche nelle piccole cose. La cura della casa, l’attenzione ai bisogni degli altri, la capacità di accogliere e custodire la vita: sono tutti modi concreti di rendere grazie a Dio e di riflettere sulla sua bellezza e bontà.
Riconoscere la perdita per apprezzare la Redenzione
Infine, riconoscere la perdita dell’Eden ci permette di apprezzare pienamente il dono della redenzione attraverso Cristo. Maria ci guida a comprendere che, sebbene il peccato abbia introdotto il dolore e la sofferenza nel mondo, la misericordia di Dio ha aperto una via di salvezza e di riconciliazione. La promessa del nuovo Eden, del Regno di Dio, ci sostiene nel nostro cammino di fede.
In conclusione, attraverso gli occhi di Maria di Nazaret, siamo invitati a guardare la nostra realtà con uno sguardo rinnovato. Siamo chiamati a riconoscere la bellezza originaria del dono di Dio, a valorizzare i segni della sua presenza nelle nostre vite e a vivere con speranza, nella certezza che, attraverso Cristo, la perdita del paradiso terrestre non è l’ultima parola. La nostra fede ci spinge a camminare verso la pienezza della vita eterna, dove tutte le lacrime saranno asciugate e l’amore di Dio sarà tutto in tutti.
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(1) Questo brano è tratto dal volume "I sette misteri del Santo Rosario", di Carlo Silvano, ed. Youcanprint 2024, pp. 220. Per informazioni sui volumi pubblicati da Carlo Silvano cliccare sul seguente collegamento: Libri di Carlo Silvano