Ho letto un articolo apparso ieri su La Repubblica: l'avvocato Gerardo Marotta, fondatore dell'Istituto Italiano degli Studi Filosofici, è costretto a depositare la biblioteca dell'Istituto presso un deposito a Casoria perché la Regione non concede un'adeguata sede. Il patrimonio della biblioteca ammonta a circa trecentomila volumi che ora rischiano di marcire e, in queste condizioni, non possono essere consultati e studiati dai ricercatori. E' una situazione assurda, semplicemente assurda.
giovedì 23 agosto 2012
mercoledì 8 agosto 2012
Pollena, festa di san Domenico
POLLENA TROCCHIA - Oggi, 8 agosto, ricorre la festa liturgica di san Domenico, un santo che in passato veniva venerato anche a Pollena. Negli atti delle visite pastorali compiute dagli Arcivescovi di Napoli nel XVIII secolo si riportano, infatti, alcune notizie riguardanti l'esistenza di una cappella dedicata a san Domenico e adiacente a quello che era il palazzo del marchese di Salcito. Come ho avuto modo di scrivere nel libro "La comunità di Pollena dal 1760 al 1819", la cappella di san Domenico viene anche menzionata - in data 6 ottobre 1710 - nel III libro dei matrimoni custodito nell'Archivio della parrocchia di san Giacomo a Pollena. Purtroppo dai documenti che ho avuto modo di consultare all'Archivio diocesano di Napoli non sono riuscito a sapere quando la cappella dedicata a san Domenico è stata inutilizzata e smantellata.
martedì 24 luglio 2012
San Giacomo apostolo protettore della comunità di Pollena
Domani 25 luglio ricorre la festa di san Giacomo Apostolo, patrono della comunità di Pollena, e, con una certa nostalgia, ricordo quando da bambino facevo il chierichetto e con tanti coetanei partecipavo alla processione guidata da don Mimmo (Domenico) Noviello per le strade della cittadina. Immacabilmente c'era anche don Emilio Mellone!
Alla fine degli anni Novanta feci una ricerca - culminata con la pubblicazione del volume intitolato "La comunità di Pollena dal 1760 al 1819. Note di storia sociale e religiosa" -, ed ebbi modo di scrivere che la prima processione ufficiale con la statua di san Giacomo per le stradine di Pollena, si svolse nel mese di luglio del 1733 con l'allora parroco don Agostino Imperato, quando la comunità contava 1005 abitanti: "350 homini e 395 donne atti alla Comunione, e 260 figlioli e figliole".
Attualmente ci sono persone che non riescono a dare un senso a questa cerimonia religiosa, ed è pertanto necessario, a mio avviso, ricercare nuove forme per valorizzare l'identità socio-culturale della comunità locale, in modo da rinsaldare i legami tra i suoi membri e con quanti hanno lasciato il paese per trasferirsi altrove.
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Questo blog è curato da Carlo Silvano autore di diversi libri.
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NAPOLI. Cappella di San Severo
In questi ultimi anni mi capita di andare via da Pollena portando con me - a Villorba - un discreto numero di volumi della mia modesta biblioteca personale. Tra le pubblicazioni che domenica scorsa ho portato con me, c'è una "Breve nota di quel che si vede in casa del principe di Sansevero d. Raimondo di Sangro nella città di Napoli nell'anno 1767": è un volumetto di poche pagine (64) e per me ha un significato molto speciale, perché mi riporta indietro negli anni quando, studente prima all'Itis "E. Fermi" a corso Malta, e poi al corso di laurea in sociologia alla "Federico II", avevo modo di girare per il centro storico di Napoli tra via Mezzocannone, piazza San Domenico e piazzetta Nilo, via dei Tribunali e campanile della Pietrasanta, San Gregorio Armeno, Port'Alba con piazza Bellini, e altro ancora. Erano luoghi a me familiari e mi sentivo a casa mia.
Diverse volte sono stato nella cappella di San Severo del principe Raimondo di Sangro che, col suo Cristo velato e altre sculture, possiede un fascino molto particolare: l'ultima volta che ho visitato la cappella è stato con Delia, quando eravamo fidanzati, ma la prossima volta ci andrò con i miei figli perché non si può essere degli autentici napoletani se non si visita, almeno una volta, la cappella di San Severo!
sabato 21 luglio 2012
Ho trascorso la mattinata in campagna, a Cercola - località Pironti -, con mio padre, due fratelli e una cognata: ho lavorato con una mototagliarba tra la polvere e il caldo, però, poi, la soddisfazione di passeggiare piacevolmente tra filari di uva dove ho trascorso la mia infanzia. Poco distante i ruderi del palazzo con le macerie della torre crollata pochi mesi fa, e tanti terreni agricoli abbandonati: oramai in questa contrada solo qualcuno continua ad avere la passione per la terra.
venerdì 20 luglio 2012
Una passeggiata per Napoli...
Ieri pomeriggio io e Delia siamo andati ai Vergini - quartiere Sanità - da don Michele, il quale ha celebrato il nostro matrimonio nel 1999. Al ritorno ci siamo fermati a mangiare una pizza da "Il pizzaiolo del presidente", e poi abbiamo percorso via Forcella. Arrivati a Porta Nolana siamo rimasti stupiti per la presenza di tanti negozi gestiti da immigrati, e ci siamo chiesti dove fosse finita la nostra Napoli!
Il boiaro, romanzo ideato a Lostallo (Val Mesolcina - CH), scritto a Pollena e ambientato in Russia
Nel 1989 - quando vivevo a Pollena Trocchia - pubblicai il mio primo romanzo intitolato "Il boiaro", che oggi - rivisto e corretto - torna in libreria con i tipi delle Edizioni del noce. L'idea di scrivere questo libro mi è venuta durante una breve vacanza a Lostallo (Grigioni italiano) ed è ambientato in Russia al tempo della rivoluzione del 1917.
Qui di seguito propongo una parte della recensione che la giornalista Elena Zucco ha pubblicato nella rivista "Russia oggi" (18 luglio 2012).
Un viaggio immaginario nell'animo e nei
sentimenti di chi si è ritrovato a vivere nel mezzo della
rivoluzione bolscevica nel libro "Il boiaro" di Carlo
Silvano (Edizioni del Noce 2012, pp. 124, euro dieci). “Il boiaro” di Carlo Silvano (Edizioni del Noce) è una
storia di uomini, di sentimenti e di avvenimenti che porta il lettore
nel mezzo della rivoluzione russa del 1917 senza dare però alcun
riferimento preciso a persone, episodi e luoghi storici.
È piuttosto il racconto di come uomini di classi sociali diverse
probabilmente reagirono di fronte all'irrompere nella storia russa di
un avvenimento che ne avrebbe cambiato il corso. Ed è soprattutto il
racconto di come il boiaro Ivan Nikonov, uomo fortemente legato alla
natura, alla sua terra e alla sorella Anastasia che, a differenza
sua, è amante della città e dei divertimenti, reagisce al crollo di
tutte le sue certezze e alla forzata fuga per la salvezza.
“Il boiaro” è un avvincente e coinvolgente romanzo [...continua cliccando il link
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