Rilanciare il turismo nell'area vesuviana non è semplice, eppure bisogna attivarsi in questa direzione per garantire una maggiore occupazione lavorativa e, soprattutto, la salvaguardia delle risorse naturali ed artistiche della zona. Sull'attività delle strutture alberghiere presenti nell'area vesuviana interviene, con questa breve intervista, il prof. Ciro Teodonno che da anni si occupa di ambiente e di promozione del Parco nazionale del Vesuvio e del monte Somma. Con le strutture alberghiere presenti nell'area vesuviana si potrebbe pensare ad invogliare i turisti interessati a restare in Campania per periodi medio-lunghi, così che abbiano la possibilità di visitare i siti archeologici, la città di Napoli con i suoi musei e a fare escursioni di un giorno in Costiera, nelle isole del golfo e nell'entroterra campano.
Prof. Teodonno, attualmente
nel Parco nazionale del Vesuvio quante e quali sono le strutture
ricettive che possono accogliere i turisti desiderosi sia di trascorrere
delle giornate passeggiando lungo i sentieri del parco che la città di Napoli?
Per quel che riguarda la
ricettività vesuviana è questa abbastanza eterogenea per qualità e
dislocazione, e spesso ricalca la situazione generale del contesto
turistico vesuviano, quello che, in maniera unidirezionale, rivolge
al Gran Cono tutta la sua attenzione. Buona parte degli hotel, per
quel che mi è dato sapere, conservano una qualità di forniture e
servizio nei limiti della decenza, rispettando le stelle di
riferimento anche se, molte di queste strutture arrotondano e spesso
sbarcano il lunario grazie all'uso delle stanze a mo' di albergo ad
ore. In effetti, molto del turismo vesuviano è un turismo “mordi e
fuggi”, proveniente dalle navi da crociera attraccate nel porto di
Napoli o quello dei turisti ospiti in Costiera.
La triste realtà del
turismo vesuviano esclude tutto ciò che non è Vesuvio e Gran Cono,
e l'unica direttrice valida è quella della strada provinciale del
Vesuvio che da Torre del Greco ed Ercolano sale al Vulcano. Lungo
questo asse viario privilegiato si possono osservare i relitti di
alcune attività di ristorazione e di accoglienza che non hanno retto
il passo dei tempi e della grande alternativa turistica, o, forse,
qualcuno non gliel'ha permesso. Su tutti spicca l'Eremo al Vesuvio la
più antica delle strutture alberghiere vesuviane, ma in balia del
vandalismo e del tempo. Comunque, tra gli hotel a
quattro stelle, troviamo il complesso Quattro Venti di Ercolano,
l'Hotel Augusto di Ottaviano, Il Castello a Terzigno e il
Sakura/Mercure di Torre del Greco che, credo, sia ormai chiuso per le
note vicende della "DEIULEMAR", gli armatori proprietari accusati di
bancarotta fraudolenta.
Ci sono anche alberghi a tre stelle?
Sì, come l'Albergo Santa Teresa a Torre del Greco, l'Eden Park Hotel Vesuvius
a Ercolano, forse il più alto tra tutti gli hotel e di recente
riaperto; c'è poi l'Holidays Hotel a Torre del Greco, l'Hotel
Faraone a Cercola, forse il meno vesuviano di tutti per distanza dal
Vulcano e il suo Parco Nazionale; abbiamo ancora l'Hotel Il Rosone a
Trecase, La Giara a Boscotrecase, e l'ottimo Marad Hotel a Torre del
Greco; infine Villa Signorini e Villa Aprile a Ercolano.
In zona operano anche ostelli e bed &
breakfast?
Tra gli ostelli che segnalo c'è il Bel Vesuvio Inn a San Sebastiano, Casa Cerciello a
Somma Vesuviana, Fiume di Pietra a Ercolano, che credo sia il più
vicino al Cratere nella sua tipologia, Il Cavaliere a Massa di Somma,
La Genet di Torre del Greco, La Murena a Ercolano, La Vigna a Pollena
Trocchia, Villa Patrizia a Ercolano e l'Albergo del Pellegrino presso
il santuario di Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia.
Un tempo - giusto per fare un po' di storia - era molto conosciuto l'Hotel Eremo...
E' una struttura che si trova a
circa 600 metri sul livello del mare lungo la strada provinciale e fu
costruito nel 1902 da John Mason Cook, armatore inglese e proprietario
della Ferrovia del Vesuvio e della Funicolare al Gran Cono che
compendiavano tutto il sistema d'accesso su rotaia al Cratere.
L'Eremo sorge ancora oggi tra Colle Umberto e il Colle del Salvatore,
là dove forse esisteva la dimora di un fantomatico eremita
produttore di frittate, che vendeva ai turisti del Gran Tour e a poca
distanza dalla chiesa del Salvatore, un ex voto degli appestati del
1656, e la sede storica dell'Osservatorio Vesuviano. La struttura era
dotata di 32 camere e strutturato su due piani più un ampio solaio.
Chiuse la sua quasi centenaria attività, negli anni '90, dopo
eruzioni vulcaniche, guerre, abusi edilizi e le vicende opache della
nostra storia. Il suo ultimo proprietario fu un certo commendator
Mario Paudice. Le ultime notizie lo vorrebbero destinato a ostello
per seminaristi, ma il tutto rimane ancora nel vago. La zona
dell'Eremo è inoltre circondata da antenne radiotelevisive che
rendono il luogo insalubre anche se un comitato locale si sta
battendo per la bonifica di quel luogo e tutta la zona di Contrada
Osservatorio dovrebbe rientrare in una serie di provvedimenti
comunali e del Parco Nazionale che dovrebbero riqualificarne stato e
funzione, ma questa è un'altra storia che non sappiamo se mai
vedremo realizzare. Resta il rammarico della costatazione di un luogo
storico e panoramico lasciato alle intemperie e al vandalismo. (a cura di carlo Silvano)
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