lunedì 19 agosto 2024

“Dicette 'o pappice 'a noce: damme 'o tiempo ca te spertose”


 

Dicette ‘o Pappice…”

Il proverbio napoletano “Dicette ‘o pappice ‘a noce: damme ‘o tiempo ca te spertose” racchiude in sé una saggezza popolare che si presta a diverse riflessioni etiche, offrendo un insegnamento sulla pazienza, la perseveranza e la determinazione. Tradotto letteralmente in italiano, il proverbio significa “Disse il verme alla noce: dammi tempo che ti perforo”, e racconta di una piccola creatura, il verme, che con il tempo e la costanza riesce a superare un ostacolo apparentemente insormontabile come il duro guscio di una noce.


La pazienza come virtù etica

Una delle prime riflessioni che emerge da questo proverbio riguarda la pazienza come virtù etica. In un mondo frenetico come quello contemporaneo, dove il successo è spesso misurato in termini di velocità e immediatezza, il proverbio ci invita a riscoprire il valore della pazienza. La figura del verme, che lavora lentamente ma costantemente, rappresenta l’idea che i risultati più significativi richiedono tempo per maturare. La pazienza, quindi, non è solo una qualità personale, ma una scelta etica che riflette la consapevolezza dei propri limiti e la fiducia nel processo di crescita e trasformazione.


La testardaggine e la perseveranza

Un’altra chiave di lettura etica del proverbio riguarda la testardaggine e la perseveranza. Il verbo “spertosare” nel dialetto napoletano non indica un semplice bucare, ma evoca l’idea di scavare con forza e determinazione. Questa immagine sottolinea l’importanza della tenacia nel perseguire i propri obiettivi, anche quando le circostanze sembrano avverse. Tuttavia, questa tenacia può avere delle connotazioni ambigue dal punto di vista etico. Se da un lato la perseveranza è una virtù, dall’altro la testardaggine cieca può trasformarsi in ostinazione, rischiando di diventare autodistruttiva o dannosa per gli altri.


Etica della perseveranza:

quando insistere e

quando lasciare andare?

Il proverbio, con la sua semplicità, solleva una questione etica complessa: quando è giusto insistere e quando è opportuno lasciar andare? Il verme può rappresentare non solo la virtù della perseveranza, ma anche il pericolo dell’ostinazione. In un contesto etico, è fondamentale saper bilanciare la determinazione con la saggezza del riconoscere i limiti delle proprie azioni. Insistere per raggiungere un obiettivo può essere ammirevole, ma è altrettanto importante riconoscere quando un cambiamento di rotta o una rinuncia possono rappresentare la scelta più saggia e moralmente corretta.


Il tempo come fattore

di giustizia e di cambiamento

Infine, il proverbio introduce una riflessione sul ruolo del tempo nella nostra vita. Il tempo è visto come un fattore di giustizia e di cambiamento. La noce, con il suo guscio duro, rappresenta le difficoltà e le sfide che incontriamo, mentre il verme incarna la capacità di trasformare la realtà con il tempo. In questo senso, il proverbio ci ricorda che molte situazioni, anche le più difficili, possono essere superate con la pazienza e la persistenza. Tuttavia, il tempo può essere anche un giudice imparziale, che premia la costanza o punisce l’ostinazione cieca.

Conclusione

Dicette ‘o Pappice ‘a Noce: damme ‘o tiempo ca te spertose” è un proverbio che racchiude un profondo insegnamento etico. Ci invita a riflettere sulla pazienza, la perseveranza e la capacità di affrontare le sfide con saggezza. Al di là della sua apparente semplicità, questo detto napoletano offre una visione equilibrata della vita, dove la determinazione deve essere sempre temperata dalla consapevolezza dei propri limiti e dalla capacità di adattarsi al fluire del tempo. In un mondo che spesso premia la velocità e l’immediatezza, questo proverbio ci ricorda l’importanza di dare valore al tempo e alla costanza nel perseguire i nostri obiettivi. (a cura di Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul seguente collegamento: Libri di Carlo Silvano